L’anello di fidanzamento, da sempre simbolo dell’amore eterno e sogno nel cassetto di molte donne, è una di quelle tradizioni che resistono al tempo. Anche se oggi i matrimoni sono spesso più moderni e creativi rispetto al passato, quando si parla di anello di fidanzamento restiamo ancora ancorati a rituali antichi, che affondano le radici nell’epoca romana.
Oggi come allora, nessuna proposta di matrimonio può dirsi completa senza l’anello. Il più scelto in assoluto è il solitario, la cui forma circolare rappresenta l’infinito: un amore che non avrà mai fine.
Un tempo, la proposta avveniva durante un ricevimento organizzato dai genitori della sposa, occasione in cui le famiglie si conoscevano ufficialmente e il promesso sposo consegnava l’anello alla sua amata. Oggi, invece, è più comune che la proposta sia intima e personale, seguita eventualmente da un pranzo con le famiglie per condividere la gioia della notizia.
Secondo la tradizione, l’anello si indossa all’anulare sinistro: si crede infatti che proprio lì passi la “vena dell’amore”, un canale diretto verso il cuore.
Il diamante è da sempre la pietra più desiderata: resistente, puro e luminoso, simboleggia l’eternità dell’amore. Tuttavia, nulla vieta di scegliere altre pietre preziose, magari con un significato personale. I tagli più amati? Brillante, a cuore, a goccia o marquise, ognuno con il suo stile e la sua eleganza.
In caso di rottura del fidanzamento, il galateo vuole che l’anello venga restituito, soprattutto se si tratta di un gioiello di famiglia.
E ricordate, futuri sposi: un diamante è per sempre!